Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con interpello n.39 del 5 novembre 2010, in relazione alle adozioni internazionali, chiarisce che, in merito al caso di interruzione della procedura adottiva, con il conseguente rientro del lavoratore e senza verificarsi dell’ingresso del minore in Italia, il periodo trascorso nel paese di nascita del bambino sarà riconosciuto come periodo di congedo di maternità.
Secondo il Ministero, l’eventuale esito negativo degli incontri, in vero, non condiziona il riconoscimento del periodo trascorso all’estero come congedo di maternità, poiché la permanenza nel paese terzo costituisce una fase necessaria della procedura di adozione internazionale e, se debitamente certificata, va riconosciuta come tale.
Nessun commento:
Posta un commento