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giovedì 27 gennaio 2011

LAVORO OLTRE I 65 ANNI SOLO IN CASI LIMITATISSIMI

Restare al lavoro oltre i 65 anni di età diventa sempre più difficile nel pubblico impiego. La legge n. 122/2010 ha posto limiti particolarmente rigidi e vincolanti al potere discrezionale delle amministrazioni di accogliere le richieste dei dipendenti (si perderanno risorse economiche destinabili alle nuove assunzioni) e quindi limitando il naturale turn-over generazionale già sottoposto a severi vincoli da specifiche disposizioni legislative. Le amministrazioni, dunque, autorizzeranno nuove permanenze in servizio oltre il 65° anno di età, solo in quei limitatissimi casi riguardanti specifiche professionalità che non ne consentono l'immediata sostituzione. Ne consegue, chiarisce l'INPS, che:

- le autorizzazioni già disposte entro il 31 maggio 2010 per i trattenimenti in servizio decorrenti dal 1° gennaio 2011, salvo diversa comunicazione, devono intendersi revocate;

- le richieste per le quali non sia stata ancora disposta alcuna autorizzazione, salvo diversa comunicazione, devono considerarsi respinte.

Nei casi predetti i dipendenti saranno collocati a riposo per limiti di età il 1° giorno del mese successivo al compimento del 65° anno di età.

Restano esclusi solo i trattenimenti in servizio disposti prima del 31 maggio 2010 e aventi decorrenza anteriore al 1° gennaio 2011. In questi casi i dipendenti cesseranno dal servizio il primo giorno del mese successivo al compimento del 67° anno di età.

Per i dipendenti che al compimento del 65° anno di età non hanno maturato il diritto all'eccesso al trattamento pensionistico, gli uffici devono ovviamente consentire, dietro richiesta, la prosecuzione del rapporto di lavoro fino alla data di apertura della prima finestra utile per conseguire il diritto al trattamento pensionistico.

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