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mercoledì 30 marzo 2011

L’aliunde perceptum

Con la sentenza n. 4146/2011, la Suprema Corte si è espressa in merito all’aliunde perceptum, ovvero la quota sottratta dal risarcimento del danno spettante al lavoratore illegittimamente licenziato che è commisurata alle retribuzioni maturate nel periodo tra il licenziamento e il reinserimento nel posto di lavoro.

La Corte ha ribadito il principio interpretativo, già affermato da precedente giurisprudenza (Cass. sent. 28 maggio 2003, n. 8494 ), ai sensi del quale l’aliunde perceptum deve riferirsi ai compensi conseguiti dal lavoratore reimpiegando la capacità di lavoro non utilizzata nella cessata attività a causa del licenziamento illegittimo, senza che rilevi la natura delle somme percepite, retributiva ovvero assistenziale, né tanto meno se tali somme siano assoggettabili a contribuzione.

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