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martedì 8 febbraio 2011

Nuove sanzioni per il collocamento obbligatorio

In data 3 gennaio 2011 è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale 3 gennaio 2011, n. 1 il Decreto del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali 15 dicembre 2010, recante ‘Adeguamento dell’importo delle sanzioni amministrative in materia di collocamento obbligatorio di cui all’articolo 15 della Legge 12 marzo 1999, n. 68’.

Il suddetto decreto rende applicativa la disposizione di cui all’articolo 15, comma 5 della Legge 12 marzo 1999, n. 68 secondo la quale le sanzioni amministrative previste per i datori di lavoro inadempienti degli obblighi inerenti alle richieste di avviamento vengono adeguate ogni cinque anni con Decreto del Ministero del Lavoro.

Pertanto il predetto decreto prevede una maggiorazione delle sanzioni amministrative di cui all’articolo 15 della Legge 12 marzo 1999, n. 68.

Ai sensi dell’articolo 1 del suddetto decreto ministeriale, le imprese private e gli enti pubblici economici soggetti al collocamento mirato e che non adempiano agli obblighi di cui all’articolo 9, comma 6 della Legge 12 marzo 1999, n. 68 ovvero che non inviino in via telematica gli uffici competenti un prospetto informativo contenente:

- Il numero complessivo dei lavoratori dipendenti;
- Il numero e i nominativi dei lavoratori computabili nella quota di riserva;
- Posti di lavoro e le mansioni disponibili per i lavoratori disabili;

sono soggetti ad una sanzione amministrativa pari a € 635,11 per ritardato invio del prospetto, maggiorata di € 30,76 per ogni giorno di ulteriore ritardo [ Articolo 15, comma 1, Legge 12 marzo 1999, n. 68, così come modificato dal D.M. 12 dicembre 2010].

Inoltre, ai sensi del comma 4 del medesimo articolo 15, trascorsi sessanta giorni dalla data in cui insorge l’obbligo di collocamento mirato, per ogni giorno lavorativo durante il quale risulti non coperta, per cause imputabili al datore di lavoro la quota d’obbligo, è riconosciuta al datore di lavoro stesso una sanzione amministrativa pari a € 62,77 al giorno per ciascun lavoratore disabile non occupato nella medesima giornata.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Oltre la malattia che da alla vita quel perenne senso di sterile relatività, ci si trova ad affrontare l'altro enorme disagio di non avere un lavoro. Se si uniscono questi 2 aspetti, vivere diventa a dir poco castrante su tutti i fronti, insostenibile anche per uno che continuamente si sforza di essere una brava persona, un corretto cittadino. Programmare un futuro risulta quantomeno un miraggio, sopravvivere una timida speranza. SEICENTOTRENTAEURO, fanno le sanzioni..! Quanto "fà" la mia vita?
Su quali principi devo chiamarmi ancora Cittadino Italiano?